Nel corso degli anni si è sempre ritenuto, erroneamente, che le campagne di PR fossero ad opera delle sole imprese, solitamente big player, del mondo B2C, quasi come se gli unici pubblici da tenere in considerazione, e su cui focalizzare attenzione e budget pubblicitari, fossero i consumatori.
Se le PR sottintendono la capacità di governo delle relazioni tra brand/impresa, o chi la rappresenta, e i propri stakeholder interni ed esterni, la cui finalità è costruire, mantenere e tutelarne la reputazione, non si comprende come il B2B si sia considerato, nella maggior parte dei casi, esente, e le attività di comunicazione siano per lo più incentrate sulla promozione e vendita attraverso la presenza alle fiere, la cataloghistica e, ad andar bene, siti web studiati nell’ottica della lead generation.
Guadagnare consenso è un serio e preciso obiettivo valevole per qualsiasi genere di attività, privata e pubblica, indipendentemente dal settore di appartenenza, tipologia di mercato e dimensione di azienda, il che significa che richiede di mettere in atto quelle azioni funzionali e ad esso rispondenti, adottando strumenti di comunicazione idonei.
Appartenere al B2B non esclude l’esigenza di dialogo con i propri clienti e prospect, siano distributori, intermediari o professionisti, e nemmeno con i cosidetti end user, poiché contribuisce a rendersi credibili e autorevoli, ad evidenziare un preciso posizionamento nei confronti dei competitor, a sottolineare una leadership o abilità imprenditoriale. Per cui rientra a pieno titolo la necessità di comunicare in questo senso, la quale si dovrebbe consapevolmente tradurre in piani d’azione di PR, strategici e misurabili.
Interagire con i media e gli opinion leader del proprio settore, essere parte di organismi di rappresentanza di categoria, intervenire in talks dedicati o dibattiti, adottare politiche di personal branding per le figure apicali, utilizzare i canali social professionali per essere punto di riferimento e voce autorevole nel mercato, organizzare eventi dove portare la propria storia d’impresa e i progetti futuri, sono tutte azioni di PR che perseguono la massima notorietà e visibilità. Azioni viene da dire doverose, in contesti di natura B2B, considerata l’assenza del supporto dei mass media, non solo perché troppo oneroso, ma in quanto incoerente e di scarsa redditività.