CRAI
La storia di CRAI, una società cooperativa di dettaglianti alimentari attiva nella grande distribuzione organizzata, inizia nel 1973 a Desenzano del Garda con la costituzione delle “Commissionarie Riunite Alta Italia” (C.R.A.I.). Realtà di spicco nel settore della Distribuzione moderna, CRAI è uno dei pochi marchi storici italiani tuttora attivi a livello nazionale. I punti vendita CRAI, prevalentemente di medio-piccola superficie e distribuiti in modo capillare su tutto il territorio italiano, sono riconosciuti per il rapporto di fiducia e familiarità tra dettaglianti e clientela, posizionandosi come leader qualitativo nel mercato di vicinato. Oggi, il sistema CRAI conta 1.800 punti vendita, tra supermercati, superette e negozi alimentari, presenti in 1.150 Comuni italiani. Questa capillarità garantisce una presenza significativa in tutto il Paese.
JUAN PABLO MOCCHETTI
Juan Pablo Mocchetti è un giovane professionista della comunicazione con esperienza nel branding e nelle relazioni istituzionali. Attualmente ricopre il ruolo di Brand Communication & Corporate Affairs Executive in CRAI SECOM SPA, dove si occupa di valorizzare l’identità del brand, rafforzare il legame con il territorio e promuovere il patrimonio enogastronomico italiano. Ha maturato competenze in comunicazione corporate, media relations e strategie di posizionamento, collaborando con realtà del settore retail e food. Il suo percorso professionale lo ha portato a integrare tradizione e innovazione, raccontando storie capaci di creare connessioni autentiche con le persone e le comunità.
CRAI: LE PR OGGI DEVONO ESSERE UN MOTORE DI CRESCITA CULTURALE, UN PONTE TRA IDENTITÀ E INNOVAZIONE
Juan Pablo Mocchetti, Brand Communication & Corporate Affairs Executive: “La chiave è costruire connessioni autentiche e trovare sempre il modo giusto per raccontare una storia che meriti di essere ascoltata.”
Quali sfide attendono le PR nel prossimo futuro, parlando in generale?
Credo che oggi fare PR significhi sapersi destreggiare in un panorama mediatico in continua evoluzione, dove convivono media tradizionali e nuove piattaforme digitali. TV, quotidiani e riviste di settore restano punti di riferimento, soprattutto quando sanno rinnovarsi e diversificare i loro linguaggi. Ma il pubblico si sposta sempre più verso spazi dinamici e interattivi: podcast, social media, community, piattaforme di live streaming. Chi cerca informazioni lo fa con tre esigenze chiare: restare aggiornato, approfondire un tema e scoprire nuove prospettive. Questo ha cambiato il modo in cui l’informazione si diffonde e, di conseguenza, il modo in cui va costruita.
Per me, la comunicazione non può più essere rigida o unidirezionale. Serve un approccio fluido e relazionale, capace di intrecciare storie, esperienze e valori in modo coerente su più touchpoint. Significa saper parlare il linguaggio dei giornalisti e, al tempo stesso, quello dei creator digitali; comprendere le logiche editoriali della carta stampata, ma anche costruire strategie efficaci per TikTok o LinkedIn.
L’obiettivo? Raggiungere il pubblico giusto nel momento giusto, sfruttando ogni piattaforma per quello che sa fare meglio. Un comunicato stampa funziona su una testata di settore, ma potrebbe perdere efficacia su un social network. Un’intervista su un quotidiano ha autorevolezza, ma un contenuto breve e incisivo su Instagram può arrivare a molte più persone, ed essere persino più tattico. Credo che fare PR oggi sia un gioco di equilibri, di adattamento e di creatività. La chiave è costruire connessioni autentiche, creare contenuti che sappiano informare e coinvolgere, e trovare sempre il modo giusto per raccontare una storia che meriti di essere ascoltata.
Come prevedete di affrontare queste sfide nella vostra azienda?
Per affrontare un mondo della comunicazione in continua evoluzione, in CRAI abbiamo scelto di basare le nostre strategie PR su tre pilastri fondamentali, perché crediamo che il valore di un dialogo autentico nasca dalla vicinanza alle persone e dai loro bisogni reali.
Trasparenza e responsabilità: per noi comunicare significa essere chiari, diretti e accessibili, mettendo sempre al centro il rapporto di fiducia con le persone.
Strategie multipiattaforma: oggi l’informazione viaggia su percorsi diversi e vogliamo esserci ovunque il nostro pubblico ci cerchi, dai media tradizionali ai social, dalle radio alle piattaforme di streaming, collaborando con chi ha competenza e passione per raccontare il nostro mondo.
Ascolto attivo e coinvolgimento: la comunicazione non è mai a senso unico. Costruiamo un dialogo continuo, raccogliendo idee, suggerimenti e spunti per rispondere in modo concreto alle esigenze di chi ci segue.
In un contesto che cambia rapidamente, adottiamo un approccio basato sui dati per monitorare i comportamenti del pubblico e affinare costantemente le nostre strategie. Questo ci permette di rendere la comunicazione sempre più efficace, rilevante e vicina alle persone.
C’è un progetto/campagna di PR della quale siete particolarmente orgogliosi?
Uno dei progetti che meglio esprime chi siamo e in cosa crediamo è il nostro primo bilancio di sostenibilità. Non lo abbiamo pensato come un semplice documento di rendicontazione, ma come un’opportunità per aprire un dialogo autentico con chi ogni giorno vive e condivide il nostro percorso: stakeholder, clienti, collaboratori.
Per raccontarlo, abbiamo scelto un approccio multicanale, perché ogni persona si informa in modo diverso. Dai media tradizionali al digitale, abbiamo voluto rendere il nostro impegno chiaro e accessibile a tutti, parlando di benessere, comunità e territorio con trasparenza e vicinanza.
Questa esperienza ci ha confermato che una comunicazione efficace non si misura solo con i numeri, ma con l’impatto che genera. Non basta trasmettere informazioni, bisogna costruire storie che creino valore e rafforzino la fiducia, perché alla fine sono le relazioni che fanno davvero la differenza.
Quanto e in che modo il top management aziendale è coinvolto nelle strategie di PR aziendali?
Il coinvolgimento del top management nelle strategie PR non è solo una scelta strategica, ma un modo concreto per dare coerenza e sostanza alla nostra visione. In CRAI, la comunicazione non è un semplice strumento di supporto, ma il filo conduttore che unisce il nostro modo di fare impresa alle persone che ne fanno parte.
Giangiacomo Ibba, il nostro amministratore delegato, lo ribadisce spesso: al centro di ogni strategia ci sono le persone – clienti, collaboratori, fornitori, partner. Per questo, non ci limitiamo a raccontare chi siamo, ma costruiamo un dialogo continuo, fatto di ascolto e partecipazione, per creare valore reale e rafforzare il legame con i territori in cui operiamo.
Oggi, le PR non possono più essere solo gestione dell’immagine aziendale. Devono essere un motore di crescita culturale, un ponte tra identità e innovazione, capace di rendere la nostra realtà sempre più credibile e in sintonia con un mondo che cambia. Per noi, ogni azione di comunicazione è un’opportunità per costruire qualcosa di più grande, insieme.