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PR Talk con Tommaso Vincenzetti, Chief Marketing Officer B&B ITALIA

PR Talk con Tommaso Vincenzetti, Chief Marketing Officer B&B ITALIA

B&B ITALIA

Fondato nel 1966, B&B Italia è un Gruppo italiano leader nell’arredo di design di alta gamma a livello internazionale. Opera sia nel settore domestico che contract attraverso i marchi B&B Italia, Maxalto, Azucena e Arclinea.

Il Gruppo B&B Italia, con headquarter a Novedrate (Como), è presente in oltre 80 Paesi attraverso 10 flagship store a Londra, Parigi, Monaco, Milano, New York, Washington D.C., Dallas, Miami e Boston, a cui si aggiungono oltre 800 punti vendita selezionati.

La mission del Gruppo B&B Italia consiste nel creare arredi di design innovativi, iconici e senza tempo, in grado di ispirare le persone di tutto il mondo attraverso progetti che nascono dalla collaborazione con i più prestigiosi designer internazionali, la costante attività di Ricerca & Sviluppo, il know-how industriale e l’autentica qualità Made in Italy, che rendono il Gruppo una delle aziende di design più importanti al mondo.

TOMMASO VINCENZETTI

Laureato in Economia all’Università Cattolica di Milano, inizia come International Marketing Manager in Warner Music Group e successivamente in Sony Music. Nel 2011 entra in Amadeus IT Group come Direttore Marketing, assumendo in seguito la responsabilità di Direttore dello sviluppo aziendale. Nel 2016 entra nel gruppo Editoriale Domus in qualità di Brand and International Director e, nel 2020, inizia la collaborazione come Direttore Marketing con B&B Italia che dal 2018 fa parte di FLOS B&B Italia Group. Dall’autunno 2022 è membro del Consiglio di amministrazione di Milano Durini Design District e assume la carica di Chief Marketing Officer del Gruppo B&B Italia gestendo i marchi B&B Italia, Maxalto e Azucena.

GRUPPO B&B ITALIA: PER PR EFFICACI VA STUDIATO IL TERRITORIO SU CUI SI VUOLE COMUNICARE

Vincenzetti, Mktg Officer: “Diverse culture, diversi linguaggi. Ecco perché ci avvaliamo di professionisti conoscitori di ogni contesto in cui siamo presenti

Quali sfide attendono le PR nel prossimo futuro, parlando in generale?

Un cambiamento piuttosto evidente rispetto al passato è certamente la multicanalità degli strumenti di comunicazione e quindi la “capacità” del messaggio di adeguarsi rispetto al canale attraverso cui viene veicolato: le PR oggi toccano tanti touch point – media, offline e online, social in continua trasformazione, piattaforme digitali, ecc – e chi lavora a diverse latitudini deve conoscere in modo approfondito gli strumenti adeguati a quel luogo e quella cultura. In Cina, ad esempio, le logiche sono differenti dall’Occidente, e i social sono veri e propri marketplace, non solo contenuti informativi. Diverse culture, diversi linguaggi.

L’altra sfida è sempre legata al primo punto: proprio per questa diversificazione di contenuti serve attendibilità. Le aziende si devono porre come editori; lo sono diventate anche le media company e, addirittura, i consumatori stessi. La coerenza in questo contesto è assolutamente necessaria: serve un buon controllo delle linee guida e dei messaggi, che non devono essere snaturati nei diversi passaggi comunicativi.

Come prevedete di affrontare queste sfide nella vostra azienda?

Con grande impegno e chiarezza di obiettivi di medio e lungo periodo a livello internazionale o, meglio glocale, con una specifica attenzione alle declinazioni specifiche sui Paesi in cui insistiamo. Si immagini Corea, Cina, Giappone: qui i toni di voce sono tutti differenti e da calibrare molto bene. Ogni azienda che lavora con l’estero deve essere in grado di farlo con professionalità e flessibilità.

Cerchiamo anche di dotarci di una serie di strumenti: abbiamo un ufficio stampa interno che gestisce la comunicazione a livello internazionale coadiuvato da agenzie di PR che ci assistono su Cina e Nord America, professionisti esterni che conoscono a fondo i territori in cui vogliamo comunicare.

È molto importante anche misurare i risultati in modo oggettivo: da alcuni anni usiamo Launchmetrics, piattaforma digitale che ci consente di valutare le nostre performance sui media, offline e online, e sui social, e con cui bilanciamo gli investimenti pianificati e i contenuti organici.

C’è un progetto/campagna di PR della quale siete particolarmente orgogliosi?

Mi viene in mente una case history molto recente con l’IA, che unisce una visione pionieristica al mondo digitale. In collaborazione con un team di artisti digitali tra cui Alexandra Paras, Ambre Donadio, Andy Picci, Rosario Rex di Salvo, Joe Mortell e Yomagick, sono stati reinterpretati alcuni prodotti iconici di B&B Italia, trasformandoli in fonti di ispirazione per opere d’arte digitali inedite. Siamo riusciti ad ambientare i nostri prodotti in contesti immaginifici come una grotta di ghiaccio o un deserto fantascientifico! Abbiamo ottenuto un ottimo ritorno in termini di reach e siamo stati i primi nel mondo furniture a lavorare con questa tecnologia e in questa modalità.

Il secondo progetto meritevole è social: nel recente periodo abbiamo collaborato con alcuni talenti occidentali e asiatici, mi riferisco ad artisti contemporanei cinesi per il lancio alcuni prodotti, tra cui il divano Camaleonda di Mario Bellini, ed Harris Reed, il direttore creativo di Nina Ricci, ritratto sull’iconico divano che ha fortemente voluto per connotare il soggiorno della sua casa londinese.

Quanto e in che modo il top management aziendale è coinvolto nelle strategie di PR aziendali?

Il nostro AD è molto ben predisposto a rilasciare interviste. Non fa personal branding sui social.

Abbiamo inoltre la disponibilità dei designer e degli architetti che collaborano con noi, alcuni dei quali fungono da veri e propri ambassador per i nostri brand. Diventano loro stessi oggetto di PR. A livello di Gruppo abbiamo la fortuna di poter contare su Piero Gandini, Presidente Esecutivo di Flos B&B Italia Group, che presenzia per noi a una serie di convegni di altro livello.

I nostri dipendenti sono sui social in maniera libera. Abbiamo però le guideline per i nostri partner distributori: per i motivi che dicevo prima, la linea comunicativa deve essere sempre coerente e condivisa.