Nel dialogo con i media, le imprese mostrano spesso una certa reticenza nel coinvolgere i mezzi di informazione locali. Eppure, si tratta di realtà editoriali con numeri di readership di tutto rispetto, capaci di generare contatti utili e di veicolare un racconto autentico del legame tra azienda e territorio.
Una scelta che, a mio avviso, si rivela poco strategica, soprattutto per quelle imprese che affondano le proprie radici in un preciso contesto geografico e sociale. Realtà che ne hanno vissuto la storia, contribuito allo sviluppo economico e occupazionale, e che oggi ne rappresentano parte integrante del tessuto produttivo.
Per questo motivo, dare voce al proprio percorso aziendale – ai traguardi raggiunti, al valore apportato al mercato locale, nazionale o internazionale – diventa non solo importante, ma doveroso. È un modo per restituire visibilità alle competenze, al know-how, agli investimenti in innovazione, alle persone che ogni giorno fanno l’impresa, e a uno stile di leadership che crea valore condiviso.
Credo fermamente che un’azienda abbia un ruolo sociale da esercitare all’interno della comunità in cui opera. Un ruolo che rientra a pieno titolo nella tanto citata strategia di sostenibilità: essere un punto di riferimento, sia per chi lavora in azienda che per gli stakeholder esterni. Comunicare in modo chiaro e costante favorisce la fidelizzazione interna – rassicurando i dipendenti e rafforzando il senso di appartenenza – e consolida la reputazione presso clienti, fornitori, istituzioni e opinione pubblica.
Ma non è solo nei momenti positivi che il dialogo con i media conta. Al contrario: è proprio nelle fasi più complesse – crisi di mercato, scelte difficili, eventi critici – che una relazione aperta, costante e trasparente con la stampa locale si rivela un prezioso alleato.
In questi contesti, l’impresa ha bisogno di un interlocutore credibile e rispettoso, che possa veicolare la propria versione dei fatti in modo corretto e onesto. Tacere o rifugiarsi nel classico “no comment” significa lasciare spazio a interpretazioni spesso distorte, quando non dannose.
Comunicare, soprattutto a livello locale, non è solo una scelta strategica. È un impegno di responsabilità. È “fare” davvero territorio.
A cura di Anna Pelucchi, Head of PR in Soluzione Group